Dalla disponibilità di Palazzo dei leoni spariscono 8 milioni e mezzo. Somma potenziale (quindi non ancora bonificata in cassa) frutto dell’ammontare di vari mutui che l’ente avrebbe dovuto accendere (entro il 18 dicembre scorso) con la Cassa depositi e prestiti, dando ottimisticamente per scontato un accoglimento delle pratiche. Risorse quanto mai vitali per il nostro territorio che avrebbe così beneficiato di una serie di opere pubbliche fondamentali. Epperò, stando alla lapidaria risposta della Cassa, giunta peraltro solo nelle ultime ore, questi soldi non arriveranno. L’organismo finanziario non ha ritenuto “affidabile” la Provincia. Peraltro l’ironia della sorte ha voluto (per carità menomale!) che sull’importo complessivo di circa 11 milioni di euro richiesti (da sparpagliare in più mutui) l’unica pratica andata a buon fine è stata quella relativa all’impegno da 2 milioni e mezzo per il completamento parziale del secondo lotto della tanto discussa strada a scorrimento veloce Patti-San Piero Patti, un progetto che come si ricorderà aveva tenuto sotto scacco per giorni l’aula consiliare durante l’infinita discussione sul Previsionale. Stando a quanto deliberato dalla Dirigenza della Cassa, Palazzo dei leoni non avrebbe condizioni economico-finanziarie tali da sostenere ulteriori indebitamenti. Decisione scaturita a seguito di «un’analisi istruttoria finalizzata a valutare la situazione finanziaria, economica e patrimoniale dell’ente mutuatario ». Crollano così ben 16 richieste di accensione mutuo sulle complessive 17 avanzate dall’amministrazione Ricevuto. Insomma, altro che patata bollente. E adesso cosa succederà, c’è da chiedersi. Come si potrà mai superare un tale ostacolo. Staremo a vedere. Intanto la notizia, che giunge in piena campagna elettorale, sta attraversando le stanze del Palazzo, passando anche per quelle dei gruppi di minoranza dove si prepara un’accesa battaglia. Al di là tuttavia delle considerazioni squisitamente politiche che verranno fuori, vi è un problema altroché concreto e grave da risolvere e cioè l’improvviso venir meno di ingenti risorse sulla cui certezza, obiettivamente, nessuno avrebbe mai dubitato. Eppure. Prepariamoci allora, salvo eventuali capovolgimenti di fronte (magari), a dire addio a 1.500.000 per gli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza della strada provinciale 43 bis Panoramica dello Stretto; 500.000 euro per lavori di manutenzione straordinaria nei gruppi stradali ricadenti tra i Comuni di Oliveri e Gioiosa Marea; 400.000 euro per lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza dei gruppi stradali ricadenti tra i comuni di Piraino e San Marco D’Alunzio; 600.000 euro per lavori dei gruppi stradali ricadenti tra i comuni di Sant’Agata di Militello e Tusa; 300.000 euro per la posa in opera di segnaletica nei comuni di Sant’Agata Militello e Tusa; 400.000 euro per la segnaletica nelle strade ricadenti nei comuni da Oliveri a San Marco D’Alunzio; 500.000 euro per lavori di manutenzione e messa in sicurezza dei gruppi stradali ricadenti tra i comuni di Cesarò, Valle dell’Alcantara e Montalbanese; 1.100.000 euro per la manutenzione delle strade provinciali da Messina Nord a Roccavaldina; 400.000 euro per interventi di manutenzione straordinaria delle strade provinciali da Furci a Gaggi; 500.000 euro per la sistemazione di strade provinciali ricadenti nelle isole Eolie; 500.000 euro per la manutenzione delle strade provinciali da Torregrotta- Monforte e Furnari; 600.000 euro per la messa in sicurezza di edifici sede della polizia provinciale; e infine, 270.000 euro per lavori di messa in sicurezza dell’edificio di proprietà dell’ente denominato ex Iai. Insomma, dopo l’asta andata deserta un paio di giorni fa per la vendita dell’ex hotel Riviera, con cui si immaginava di incassare venti milioni di euro o giù di lì, ecco l’ennesima beffa su cui le forze d’opposizione scaldano i muscoli. E c’è da credere che quest’ulteriore macigno darà del filo da torcere alla giunta Ricevuto. Tant’è che all’indirizzo del presidente iniziano ad approdare le prime accuse. Le formulano i consiglieri del Movimento liberi insieme, Roberto Cerreti (il quale nelle ultime ore aveva già criticato l’assessore Bruno Cilento proprio sul Riviera) e Pippo Lombardo di Sicilia vera. I due battaglieri esponenti della minoranza consiliare parlano di «ignoranza di un’amministrazione che non ha mai saputo organizzare gli uffici finanziari dell’ente né la sua ragioneria generale, uffici che giornalmente danno dimostrazione di incompetenza ed improduttività, regalandoci “perle amministrative” come l’odierna bocciatura dei nuovi mutui da contrarre con la Cassa depositi e prestiti. D’ora in poi – rincarano la dose i due –la Provincia regionale si consideri moralmente commissariata sino alle prossime elezioni. Impossibilitata cioè nell’agire amministrativo, con un bilancio previsionale 2012 massacrato nelle entrate e quindi inevitabilmente limitato al pagamento delle spese correnti. Ma lo strapagato Nucleo di valutazione saprà certamente premiare i dirigenti, così come ha sempre fatto, col massimo degli incentivi».