Ripartono le mense
scolastiche, si fermano
quelle universitarie
Dall’incontro di ieri tra i sindacati e il commissario Croce, scaturiscono buone notizie per quanto riguarda le mense scolastiche. Il servizio che era stato interrotto il 20 dicembre scorso per il mancato rinnovo dell’appalto sarà ripristinato a partire da lunedì prossimo. Stamani sono state messe a punto le tra fasce di reddito e il contributo che i genitori dovranno corrispondere. Nulla sarà dovuto da coloro che hanno un reddito Isee da 0 a 2000 euro. Un contributo di poco superiore ai 2 euro a pasto per la fascia di reddito tra i 2000 e i 9000 euro, e un contributo di 3 euro e 50 centesimi per chi ha un reddito superiore ai 9000 euro. Con i genitori dei circa 3000 piccoli alunni che ogni giorno usufruiscono della mensa scolastica, possono tirare un sospiro di sollievo anche i 95 dipendenti della ditta che, seppur in regime di proroga fino all’espletamento di nuovi bandi, potranno continuare a essere occupati nella preparazione dei pasti.
Problemi, invece, per le mense universitarie. Sono 24, rischiano di restare in 15. Gestiscono quelle di Papardo, Policlinico, Annunziata e Casa dello Studente. A conti fatti potrebbero trovarsi a doverlo fare con turni di quattro persone. Poche anche solo per pensare di garantire un servizio minimo. Eppure l’intenzione della Cascina, la ditta che gestisce il servizio mense, è quella di ridurre il personale. Ha preannunciato 9 licenziamenti tra i 24 lavoratori, 4 dei quali peraltro sono amministrativi. Subito è esplosa la rabbia dei dipendenti. Che sono entrati in sciopero per una decisione che non possono accettare e stamattina hanno organizzato un sit-in alla casa dello studente. Domani è previsto un incontro tra i rappresentanti della Cascina e i sindacati. L’obiettivo dei lavoratori è inviduare soluzioni alternative al licenziamento di 9 persone che l’azienda ritiene necessario.
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