I carabinieri della polizia giudiziaria, su indicazione della Procura, hanno ascoltato ieri nella sede dell’Atm il direttore generale Claudio Conte, il direttore amministrativo Ferdinando Garufi e il commissario straordinario Santi Alligo. Gli uomini dell’Arma si sono soffermati soprattutto sullo stato creditizio e debitorio dell’Atm nei confronti di Comune e Regione, acquisendo diversi documenti. La visita di ieri mattina degli uomini dell’Arma nella sede dell’Azienda trasporti segue l’esposto dello scorso 18 dicembre presentato dai sindacati Orsa, Ugl e Cub, nei quali si chiedeva l’individuazione di eventuali condotte penalmente rilevanti nell’ambito della gestione politico-amministrativa dell’Azienda Trasporti Messina.
Ma anche nei confronti della Regione Sicilia i sindacati hanno chiesto che venga fatta chiarezza sui motivi per cui «la Regione non ha ancora provveduto alla copertura finanziaria della Legge Regionale n. 1 del 6 febbraio 2008, che prevede il riconoscimento all’Atm dei contributi chilometrici arretrati (3 aprile 2003 - 31 dicembre 2009) per la tranvia, questione di palese e rilevante interesse pubblico che riteniamo – hanno continuato Barresi , Altadonna e Urdì – sia stato oggetto di una squallida diatriba politica perpetrata sulla pelle dei messinesi tra le precedenti amministrazioni cittadina e regionale. Crediamo – continuano Orsa UGL CUB – che sia obbligo fare chiarezza in quanto appare di tutta evidenza: che le indicate questioni siano state assolutamente determinanti ai fini del dissesto aziendale e da qui la necessità di presentare istanza alla Procura affinchè verifichi ed indaghi su specifiche responsabilità di un fallimento che ancor prima di essere finanziario e gestionale è di natura politica e morale »