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C'è la proroga,
dimezzare gli anziani
e cassa a rotazione

casa serena messina
 Chiusura scongiurata. Casa serena resterà aperta. Quella che doveva essere una soluzione tampone fortemente voluta dalla Prefettura si rivela il primo passo verso lanormalzzazione della situazione della casa di cura messinese. 
Lo sgombero di Casa Serena era previsto per oggi, la struttura non rispondeva più alle norme  minime per la garanzia della sicurezza. 
La prefettura ha posticipato di un mese lo sgombero. Trenta giorni nei quali la struttura dovrà essere messa nella condizioni dipoter proseguire la propria attività, prima a scartamento ridotto, e poi , ci si augura molto presto nuovamente a pieno regime.
In questi 30 giorni di proroga della chiusura dovranno essere ridotti da 100 a 50 gli ospiti di Casa Serena. Dal Palazzo del Governo fanno sapere che comunque già una trentina hanno lasciato spontaneamente la casa di cura. Per gli altri, quelli in condizioni migliori saranno trovate soluzioni o cattraveros un ritorno alla famiglia o in case di cura sempre in città o molto vicine a Messina. La riduzione degli ospiti a 50 unita rende più lievi le prescrizioni di sicurezza, specie sull’antincendio,  e con gli anziani sistemati al piano terra si potrà nel frattempo lavorare alla messa a norma degli altri piani.
Dal tavolo della prefettura è emerso anche come l’amministrazione Comunale abbia stimato in un paio di mesi, dal termine della proroga, la conclusione dei lavori per la restituzione dei requisiti minini di sicurezza di Casa Serena. Il rientro di tutti gli anziani quindi potrebbe avvenire ai primi di aprile. Sull’impegno di Palazzo zanca è arrivata in mattina ta anche l’approvazione unanime del consiglio comunale di un ordine el giorno a sostegno di una soluzione immediata della questione Casa Serena. Un mezzo sospiro di sollievo lo tirano però anche i 100  lavoratori della cooperativa Azione sociale che operano a Monte piselli. 
Il loro numero dovra proporzionalmente essere ridotto, sempre entro il mese di gennaio,  fintanto che gli utenti non torneranno ad essere  i cento di questo momento. I sindacati individuano nella casa integrazione a rotazione la soluzione che possa dare meno disagi anche agli operatori.

 Chiusura scongiurata. Casa serena resterà aperta. Quella che doveva essere una soluzione tampone fortemente voluta dalla Prefettura si rivela il primo passo verso la normalzzazione della situazione della casa di cura messinese. Lo sgombero di Casa Serena era previsto per oggi, la struttura non rispondeva più alle norme  minime per la garanzia della sicurezza. La prefettura ha posticipato di un mese lo sgombero. Trenta giorni nei quali la struttura dovrà essere messa nella condizioni dipoter proseguire la propria attività, prima a scartamento ridotto, e poi , ci si augura molto presto, nuovamente a pieno regime.In questi 30 giorni di proroga della chiusura dovranno essere ridotti da 100 a 50 gli ospiti di Casa Serena. Dal Palazzo del Governo fanno sapere che comunque già una trentina hanno lasciato spontaneamente la casa di cura. Per gli altri, quelli in condizioni migliori saranno trovate soluzioni o cattraveros un ritorno alla famiglia o in case di cura sempre in città o molto vicine a Messina. La riduzione degli ospiti a 50 unita rende più lievi le prescrizioni di sicurezza, specie sull’antincendio,  e con gli anziani sistemati al piano terra si potrà nel frattempo lavorare alla messa a norma degli altri piani.Dal tavolo della prefettura è emerso anche come l’amministrazione Comunale abbia stimato in un paio di mesi, dal termine della proroga, la conclusione dei lavori per la restituzione dei requisiti minini di sicurezza di Casa Serena. Il rientro di tutti gli anziani quindi potrebbe avvenire ai primi di aprile. Sull’impegno di Palazzo zanca è arrivata in mattina ta anche l’approvazione unanime del consiglio comunale di un ordine el giorno a sostegno di una soluzione immediata della questione Casa Serena. Un mezzo sospiro di sollievo lo tirano però anche i 100  lavoratori della cooperativa Azione sociale che operano a Montepiselli. Il loro numero dovra proporzionalmente essere ridotto, sempre entro il mese di gennaio,  fintanto che gli utenti non torneranno ad essere  i cento di questo momento. I sindacati individuano nella casa integrazione a rotazione la soluzione che possa dare meno disagi anche agli operatori.

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