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Il vescovo Gangemi:
Messina ha superato
momenti peggiori

Un invito che monsignor Santo Rocco Gangemi, nunzio apostolico alle Isole Salomone, ha accettato con piacere. Perché il pensiero della “sua” Messina lo accompagna sempre, supportandolo nell’i mportante compito che è stato chiamato ad adempiere e che lo ha portato, come rappresentante del Papa, in Paesi lontani. Territori non sempre facili, dove la presenza dei cristiani non è sempre ben tollerata, come in Egitto, che mons. Gangemi ha conosciuto nel periodo della rivoluzione. «In questi casi – spiega – ci vuole molto coraggio. Trovarsi in certi luoghi, tuttavia, ti aiuta a comprendere il valore del dono di poter professare liberamente la propria fede. E poi c’è sempre l’amore per la mia città, per i miei affetti, ad animarmi nei momenti di sconforto».  

«Questa ricorrenza, impreziosita quest’anno dal privilegio di avere con noi mons. Gangemi, rappresenta ormai una tradizione consolidata, il momento in cui la grande famiglia della Polizia municipale si riunisce per festeggiare insieme il Natale», ha detto il comandante Calogero Ferlisi, presente alla liturgia assieme allo stesso mons. Camarda, al capitano Lino La Rosa, della Polizia municipale di Barcellona Pozzo di Gotto, al presidente dell’Associazione polizia municipale in congedo, Giacomo Mandanici, e al presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Previti. «Ritrovarsi tutti qui – ha aggiunto Ferlisi – è per me anche l’occasione per ringraziare i miei uomini del lavoro silenzioso, e spesso oggetto di critiche ingenerose, che ogni giorno svolgono al servizio della città e della legalità».

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