I quattro imputati che lo scorso primo marzo furono arrestati dai carabinieri perché colti in flagranza di reato e che successivamente hanno avuto imposto come misura cautelare il solo divieto di dimora a Tripi, sono: l’inge gnere Francesco Ajello, 53 anni, dirigente dello staff di Protezione civile e capo del Dipartimento Sicurezza sui luoghi di lavoro del Comune di Messina, nonché responsabile unico del procedimento (Rup) per i lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza della discarica di Tripi; l’architet to Angelo Caminiti, 45 anni, istruttore tecnico in servizio al Dipartimento Sanità, ambiente, tutela pubblica e privata incolumità del Comune di Messina, progettista e direttore dei lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza della discarica; il geometra Letterio Rodilosso, 42 anni, istruttore tecnico al Dipartimento espropriazioni del Comune di Messina, componente del gruppo di lavoro quale progettista e direttore dei citati lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza della discarica ed il geometra Antonino Lamonica, 45 anni, contitolare assieme al fratello della ditta "Lamonica Giuseppe Srl" con sede a Caronia, che stava eseguendo materialmente i lavori a Tripi e che il 28 marzo scorso ha avuto sequestrati tutti i beni per ordine della sezione misure di Prevenzione del Tribunale di Messina su richiesta della Dda. A causare i guai giudiziari per i quattro imputati, la gestione "post mortem" dell’invaso di Tripi. La messa in sicurezza, come da convenzione stipulata ben 10 anni fa, è affidata infatti al Comune di Messina che non ha ancora completato l’ope ra. La scoperta che stavano per essere commessi reati ambientali, la fecero lo scorso primo marzo i carabinieri del Noe, nel corso dell’attività di accesso disposto dai magistrati della Procura di Barcellona.
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