Il gup Vermiglio ha rinviato a giudizio 17 imputati, di cui 15 romeni, un albanese e un italiano, al prossimo 6 febbraio, davanti alla corte d’assise (che è competente per il reato di riduzione in schiavitù, contestato dall’accusa). L’inchiesta è una delle più importanti sul fronte della prostituzione degli ultimi anni. Messina rappresentava lo snodo strategico della riduzione in schiavitù. Le vittime giungevano in riva allo Stretto dall'Est. Grazie alle intercettazioni e alla collaborazione tra la polizia italiana e quella romena vennero arrestate all’epoca oltre 40 persone, tutte ritenute responsabili a vario titolo dei reati di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento
della prostituzione, tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, sequestro di persona e altri reati.