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La "mobilità"
per far ripartire
l'azienda

triscele protesta in prefettura

Hanno diritto alla mobilità che significa sussidio di disoccupazione per tre o quattro anni a seconda dei casi. Ma vogliono continuare a lavorare, garantirsi un futuro, investire sulla città secondo le proprie possibilità. E allora hanno cercato e forse anche trovato una soluzione. Sulla scia dell’Ilva anche a Messina si studiano strade che consentano di far fruttare i soldi pubblici che vengono messi a disposizione dei lavoratori disoccupati.

L’idea la lanciano 37 ex dipendenti dell’istituto di vigilanza il Detective. L’anno scorso hanno perso il lavoro dopo che la loro azienda ha perso alcuni appalti. Hanno vissuto grazie ai soldi della disoccupazione. Quegli stessi soldi, oggi, vorrebbero che venissero spesi in modo diverso. Non come semplice sussidio di disoccupazione ma come aiuto economico a un’azienda pronta a far ripartire il servizio di vigilanza. Un’azienda nuova, ovviamente, che riceverebbe un aiuto nella fase iniziale grazie a questi soldi e che potrebbe garantire un futuro a questi lavoratori, che oggi a quel sussidio hanno diritto lo stesso ma che tra qualche anno rischiano di restare completamente a spasso. L’idea nata da un suggerimento del consigliere comunale Chiarella ed esposta dai sindacalisti dell’Orsa stamattina in Prefettura, deve passare dal tavolo del presidente della regione Crocetta. In realtà lo spunto viene da quel che sta accadendo all’Ilva di Taranto. E’ sicuramente una soluzione per provare davvero a ripartire tutti insieme.

Ma è un’idea che non piace solo agli ex Detective. Sono pronti a rilanciarla anche alla birra Triscele. La riunione di ieri in Prefettura ha sancito la fine della vertenza. L’attuale proprietà ha deciso di chiudere lo stabilimento. Gli ex dipendenti che dal primo gennaio saranno in mobilità si sono riuniti alla Cgil e hanno deciso di continuare il presidio permanente. Vogliono continuare a produrre birra a Messina. Pensano anche loro di chiedere che i soldi della mobilità vengano utilizzati per aiutare una nuova azienda. Con un imprenditore in testa o anche sotto forma di cooperativa. Conta poco. Conta il messaggio che viene fuori. L’obiettivo è ripartire. Rilanciare la produzione, rimettere in moto le attività. Far rinascere Messina. 

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