Il cinquantatreenne ha raccontato di aver incontrato il complice pochi minuti prima. Quest’ultimo lo avrebbe convinto ad effettuare la rapina, facendo leva sulla sue precarie condizioni economiche. Trischitta ha riferito di aver agito per necessità, perché privo di denaro, col quale avrebbe voluto aiutare la moglie gravemente ammalata. Non solo: al giudice per le indagini preliminari ha detto di non aver sparato all’indirizzo dei poliziotti, ma che il colpo sarebbe partito accidentalmente dalla pistola che aveva in pugno durante le fasi concitate della fuga dall’istituto di credito. Quanto all’ostaggio preso all’uscita dalla banca, la linea difensiva ha provato a capovolgere la ricostruzione fornita
dalle Volanti: sottolineando che il cinquantatreenne si è trovato davanti il ragazzo mentre cercava di scappare e gli si è avvicinato solo perché intimorito dalla presenza delle forze dell’ordine.
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