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Si amplia la griglia
di partenza, scende in
campo anche Accorinti

renato accorinti

Forse quello che si sa meno di lui è che suo padre, Filippo Accorinti, era un funzionario del Comune. Tutto il resto, piaccia o no, è la storia e la vita di Renato Accorinti,
uno di quei personaggi che con le sue battaglie anche eclatanti ha attraversato a modo suo la storia d’Europa come di Messina. Dal pacifismo militante degli anni della Guerra fredda, prima contro il muro di Berlino, poi contro i missili a Comiso, infine con quel suo appello a disertare la guerra in Irak che gli costò l’arresto, fino al suo radicale, totale, “No al Ponte” in nome dello Stretto, vissuto dentro e indossato fuori, come fosse la sua pelle. E tanti aneliti, sogni, crociate come l’ultima per quegli antichi libri comunali di Messina, lasciati marcire nei cantinati della “sua” scuola Drago. Adesso questa storia personale si lega alla sua candidatura a sindaco di Messina. Sollecitato
da amici di una vita aveva fatto una scommessa: «Lo potrei fare solo se accadesse l’esatto opposto di quello che fanno gli schieramenti politici, dove in tre o in quattro decidono tutto in stanze per me oscure e inquietanti".

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