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Passo avanti verso
il " Salvacomuni "

Cosa va fatto per assicurare il graduale riequilibrio finanziario si legge al punto 8 della delibera che permetterà di aderire al Salva Comuni. L’ente può deliberare le aliquote o le tariffe dei tributi locali e nella misura massima consentita anche in deroga ai limiti disposti dalla legge. Il comune è tenuto ad assicurare con i proventi  la copertura integrale dei costi della gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti soldi urbani  e delle acque. Dal momento dell’adozione del piano l’ente è soggetto al controllo sulle dotazioni organiche e sulle assunzioni di personale e ad effettuare una revisione straordinaria  di tutti i residui attivi e passivi in bilancio stralciando quelli attivi inesigibili o di dubbia esigibilità oltre ad accertare i debiti con il sistema creditizio avendo comunque la possibilità di procedere all’assunzione di mutui per la copertura dei debiti fuori bilancio riferiti ad investimenti in deroga.  Blocco delle spese e dell’indebitamento la parola chiave, la sintesi del provvedimento che prevede anche l’alienazione dei beni patrimoniali non indispensabili. In caso di accesso al fondo di rotazione, a decorrere dall’esercizio finanziario successivo l’ente dovrà ridurre le spese di personale, entro tre anni ridurre di almeno il 10% le spese per prestazioni di servizi, e del 25% quelle per trasferimenti. Dunque con la delibera di oggi si avvia la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, della durata di 10 anni. Il pano deve essere proposto entro 45 giorni dall’area economico finanziaria del comune e va  adottato entro 60 giorni da oggi. Comunque i compiti non sono finiti. Adesso il commissario straordinario dovrà decidere se firmare il bilancio di previsione 2012 predisposto dagli uffici della ragioneria generale e quindi trasmetterlo al consiglio. Per legge va approvato entro il 31 dicembre, ma sarebbe opportuno che venisse votato entro il 27 per dare un ulteriore segnale di impegno alla corte dei conti.

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