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Finisce l'occupazione anche al Bisazza

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Come le altre, più delle altre. Finisce oggi (giovedì 13 dicembre) l'occupazione al liceo “Felice Bisazza”. Ultima scuola a chiudere la protesta. In seguito alle piattaforme programmatiche, non solo cittadine ma anche nazionali ed europee, il 29 ottobre è stato deciso dalla maggioranza degli studenti di occupare il plesso di viale Annunziata. «L’occupazione dell’istituto è stata intesa sin da subito come un evento che sancisse la “riappropriazione del centro del sapere” e che si unisse al contesto di tutte le altre scuole in rivolta; e quindi non come un pretesto per perdere giorni di scuola». Chiaro il messaggio dei rappresentanti d'istituto, Giulia Fagioli, Marcello Maffei, Dario La Rosa, Tancredi Cama: «Sin dal primo giorno sono stati organizzati dibattiti e conferenze tenute da professori e studenti universitari, invitati da noi, sulle tematiche cittadine nazionali ed europee di scuola, lavoro, disoccupazione e crisi, in particolare ponendo l’accento sulla legge Aprea. Ma non solo. Abbiamo anche realizzato confronti e cineforum sulle principali piaghe che affliggono la nostra società. Bullismo, rifiuti, mafia. Abbiamo anche dato spazio ai ragazzi di esprimere la loro creatività. Sono stati decorati i muri spogli della scuola non solo con fotografie e cartelloni, ma addirittura con la realizzazione di tre murales».

E’ stata istituita un’aula musica dove i ragazzi si sono esibiti continuamente davanti ai loro compagni, utilizzando sia i loro strumenti personali, che il pianoforte della scuola (messo sempre da parte durante l’anno scolastico). I muri dei corridoi del primo e del secondo piano sono stati ripitturati di bianco. «Abbiamo inoltre istituito un fondo cassa a libera offerta per autofinanziare le attività proposte», hanno raccontato i rappresentanti. Non sono mancati i corsi autogestiti dagli studenti. I ragazzi più interessati hanno, infatti, tenuto corsi di teatro, fotografia, ballo e autodifesa. Oltre alle attività due aule sono state adibite a specifici fini: una per la rassegna stampa, l’altra per studiare autonomamente in un ambiente tranquillo.

«Nessuno avrebbe mai scommesso un centesimo sulla riuscita di un’occupazione al Bisazza. Forse neanche gli studenti stessi credevano di avere un potenziale così grande. Nonostante questa scuola fosse data per spacciata, per gli errori degli anni precedenti e l’ostruzionismo giornaliero portato avanti dalla dirigenza scolastica, abbiamo lanciato un forte segnale - hanno aggiunto i quattro rappresentanti d'istituto -. Per questo, in seguito ai risultati ottenuti, ci riteniamo soddisfatti del lavoro svolto durante questo periodo. Ricordiamo che il disegno di legge Aprea è stato ritirato e che la nostra scuola è migliorata sotto tutti gli aspetti. E’ stata resa non solo più accogliente dal punto di vista strutturale, ma è diventata soprattutto una comunità di confronto e palestra di vita».

Domani verranno sgomberati i locali della scuola, per riprendere l’attività didattica il prima possibile.

 

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