Alle 10 in punto sei assistenti sociali, 3 del comune, 3 dell’Asp, si sono presentati nella struttura di Montepiselli. Hanno iniziato a sentire uno ad uno gli ospiti della casa ma, già dai primi colloqui, hanno capito che aria tirava. Da subito è emersa chiara la volontà degli anziani, e cioè quella di non volersi muovere a nessun costo se non con la forza. Lo scopo della visita degli assistenti, era quello di effettuare dei colloqui per capire se è possibile trasferire gli ospiti di casa Serena in tutte quelle strutture private che nei giorni scorsi hanno fatto pervenire al dipartimento servizi sociali del comune la disponibilità ad ospitarli temporaneamente alle medesime condizioni. Gli anziani sono fortemente preoccupati dal termine temporaneo, ma soprattutto, dal fatto di doversi separare da quel clima familiare che ormai da tempo hanno instaurato tra di loro. Anche i parenti sono insorti paventando il rischio di vederli trasferire a diversi chilometri di distanza essendo le case di cura disponili, dislocate su tutto il vasto territorio provinciale. Anche loro sono convinti che le opere di messa in sicurezza di casa Serena possano essere effettuate senza che vengano traslocati i circa 100 ospiti. Nell’ipotesi di eseguirli settorialmente, infatti, sostenuta anche dai sindacati e da gran parte dei consiglieri comunali, tornerebbero utili tutti gli spazi non utilizzati attualmente e dove è possibile concentrarli. Insomma se ce n’era bisogno, oggi si è levato alto il volere degli anziani che da qui, non hanno alcuna intenzione di andarsene.