Messina

Lunedì 29 Aprile 2024

Concorso Veterinaria
PM chiede 5 anni
per Rettore

24 richieste di condanna sono state avanzate oggi pomeriggio dal PM Adriana Sciglio nel processo scaturito dall'inchiesta che nel luglio 2007 colpì i vertici della facoltà di Veterinaria e che portò alla sospensione per due mesi del rettore, Franco Tomasello. Al centro dell'indagine i concorsi pilotati alla facoltà di Veterinaria, il coinvolgimento del rettorato nella vicenda, la gestione dei fondi del progetto di ricerca Lipin.

.Il rettore Tomasello nel processo deve rispondere di tentata concussione per il concorso a Veterinaria che, secondo l’accusa, si sarebbe dovuto aggiudicare il figlio dell'ex preside della facoltà, Battesimo Consolato Macrì. Per questa vicenda il PM Sciglio ha chiesto la condanna a 5 anni di reclusione del Rettore Francesco Tomasello e dell’ex preside di Veterinaria battesimo Macrì, due anni per il suo successore Giovanni Germanà, tre anni e mezzo per il  docente Antonio Pugliese, un anno e mezzo per altri 15 imputati fra docenti e ex componenti del consiglio di facoltà di Veterinaria, un anno la richiesta il professor Giuseppe Piedimonte.   Il PM,a conclusione della sua lunga requisitoria ha chiesto anche sei condanne nel filone relativo alla gestione dei fondi di ricerca Lipin. La condanna a 5 anni di reclusione è stata sollecitata ancora per il professor Piedimonte, 4 anni per Stefano Augliera rispettivamente responsabile e responsabile amministrativo del progetto Lipin, 3 anni per Eugenio Capodicasa, funzionario del Rettorato e per la moglie e dipendente di Unilav, Ivana Saccà.  Assoluzione chiesta per il docente ugo muglia. Il processo è stato poi aggiornato al 14 gennaio per le repliche degli avvocati. Intanto il difensore del rettore Tomasello, l’avvocato Nino Favazzo in una nota definisce non convincenti le conclusioni della Procura e frutto della mera riproposizione della originaria tesi accusatoria. La debolezza dell'impianto accusatorio –secondo legale- è stata mascherata da una richiesta di pena a dir poco esorbitante.

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