Si apre un mezzo spiraglio nella vertenza Triscele. Solo mezzo, perché il faccia a faccia di ieri a Palazzo del governo fra il prefetto Stefano Trotta (affiancato dal capo di Gabinetto Filippo Romano) e la famiglia Faranda (presente uno dei fratelli insieme con il dottor Ferro) è servito intanto a delineare talune ipotesi. Serie di percorsi, ancora allo stato embrionale, che vanno definiti in un secondo passaggio, da consumare assieme ai sindacati prima dell’incontro di questo giovedì, quando le proposte verranno cristallizzate. Attorno a quel tavolo, come hanno specificato dalla Prefettura, è necessario sedere con le idee ben chiare. Ma – va evidenziato – si registra un segnale
positivo, frutto dell’inte - ressamento dei Faranda che, con uno scatto d’orgoglio, hanno voluto porre l’accento sulla propria buona fede nella vicenda, facendo leva sulle difficoltà legate al famoso deficit da 9 milioni. L’interlocuzione di ieri mattina è servita inoltre a riaccendere i fari sulla titolarità del marchio Birra Messina e quindi sulla possibilità che Palazzo Zanca s’intesti questa battaglia (procedure già in evoluzione) per intravedere in un futuro, nemmeno poi così lontano, una riconquista del mercato
in grande stile; fatto salvo in questo frattempo il riavvio della produzione.
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