In attesa che adesso la somma sia materialmente spendibile il commissario liquidatore di Messinambiente Armando Di Maria ha scritto alle rappresentanze sindacali e alle segreterie provinciali comunicando che l’ulteriore ritardo nel pagamento delle spettanze, garantito in un primo momento entro il 30 novembre, è dovuto ad intoppo amministrativo. Il 28 novembre Palazzo Zanca ha in realtà effettuato un mandato di pagamento all’Ato3 per poi essere girato a Messinambiente ma la tesoreria centrale di Palermo ha bloccato il trasferimento. Un passaggio inevitabile quando a dover incassare la somma è un comune in gestione provvisoria. I dirigenti di palazzo Zanca si sono quindi affrettati nel produrre alla tesoreria regionale la necessaria documentazione per sbloccare le risorse che in gran parte servono per pagare gli stipendi dei dipendenti di Messinambiente. Da parte del ragioniere generale Ferdinando Coglitore è stata fornita una dichiarazione in cui si evidenzia la spesa indifferibile, senza la quale la città di Messina piomberebbe nuovamente in emergenza rifiuti. Non solo gli stipendi, ma anche una serie di adempienze cui deve fare fronte la società di via Dogali affinché il servizio di raccolta e smaltimento non si interrompa. Dei 2 milioni e 900 mila euro, poco meno di due milioni sono destinati al pagamento della mensilità di ottobre con i relativi contributi previdenziali. Una parte invece, servirà per pagare le finanziarie che gravano sulle buste paga dei lavoratori. Fornitori, carburante e pezzi di ricambio per la manutenzione dei mezzi completano il lungo elenco della spesa cui Messinambiente deve far fronte per far si che il servizio possa continuare con regolarità. Ci sono poi i problemi causati dalle avverse condizioni meteorologiche: il forte vento di maestrale che ha flagellato soprattutto la costa tirrenica ha reso per due giorni difficili le operazioni di conferimento dei rifiuti nella discarica di Mazzarrà S. Andrea. Dall’alba di oggi il servizio è ripreso a regime e ci vorranno ancora due giorni per ripulire quelle zone della città dove sono ancora presenti cataste di rifiuti.