E' un' altra emergenza di lavoro. L’ennesima. L’officina grandi riparazione di Rfi è a serio rischio ma la città non può permettersi un’altra vertenza.
A Gazzi la struttura occupa un’area di circa 50 mila metri quadrati ma soprattutto dà lavoro ad un centinaio di lavoratori diretti a cui se ne devono aggiungere altri 30 di indotto. Quella di Messina, in piedi da una novantina d’anni, è una delle dieci Officine grandi riparazioni d’Italia, l’unica - dopo la chiusura di Catania- in Sicilia.
Qui per le carrozze dei treni è il momento del restyling , della messa a norma, e delle periodiche revisioni. Una novantina le carrozze da lavorare nel 2012, ma solo settanta sono quelle realmente arrivate a Messina.
Lo scorso 14 novembre Rfi ha confermato l’intenzione di chiudere la sede di Messina insieme a quello di Bologna. Le Fs hanno detto di essere stati costretti a prendere questa decisione perché in quei 50 mila metri quadri dovrebbe sorgere opere legate alla costruzione del ponte sullo stretto. Oggi la riunione della Commissione Ponte per chiarire come l’alibi non regga. Non solo perché la costruzione del Ponte appare quanto meno improbabile ma soprattutto perché quell’aree, hanno confermato i tecnici di palazzo Zanca, non interessano alcun progetto del Comune. Non solo- hanno spiegato il delegato del commissario Croce, Pagano e l’ing Caminiti che è voluto essere presente nonostante da qualche giorno in quiescenza- ma semmai il Ponte si dovesse fare, comunque le aree delle Officine Grandi Riparazioni sarebbero solo marginalmente toccate dalle opere propedeutiche alla realizzazione del collegamento stabile sullo stretto.
L’idea che emerge è che la decisione di chiudere OGR di Messina prescinda dal ponte. E’ solo una scelta economica che perà Messina non può accettare. Per questo domani i Lavoratori saranno in assemblea nei ocai di Gazzi mentr da Palazzo Zanca arriverà un ordine del giorno per coinvolgere anche la deputazione nazionale e regionale.
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