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L'idea: confederazione della società civile

Vecchi e nuovi politici, outsiders nei partiti, movimenti, persone comuni e amministratori: tutti seduti a cerchio. Nasce sotto i migliori auspici la “confederazione della società civile”, unione promossa da Art.1-Autonomia e Libertà alla quale hanno già aderito diversi gruppi cittadini. L'obiettivo è costruire un progetto per la città, al di là delle singole appartenenza dei partecipanti. «Questo primo incontro serve per conoscere chi ci sta e per gettare le basi di ciò che potrà essere», ha esordito Alessandro Cava, che ha convocato la riunione tenutasi all'hotel S. Elia. Un percorso ambizioso, che potrà andare avanti solo se davvero le varie anime riusciranno a superare le barriere dettate dalle aree di provenienza, investendo impegno e capacità per un fine condiviso.

Il punto di partenza è l'inversione netta rispetto all'imposizione di nomi per le candidature. Proposto lo strumento delle primarie “popolari”, anche se non tutti sono apparsi d'accordo. Tra questi uno dei rappresentanti del movimento VivaMessina, Fabio Mazzeo, secondo il quale bisogna trovare convergenza su un nome ma con mezzi più rapidi e meno dispendiosi. La “minaccia” della Corte dei Conti è la cornice entro la quale muoversi, il fine è «cacciare gli imbroglioni dal palazzo». Il giornalista, tra i più vivaci nel dibattito, ha invocato pragmatismo prima di anticipare che non si candiderà alla poltrona di primo cittadino. Più aperto rispetto al tema primarie è Ciccio Rizzo (Vento dello Stretto). L'ex consigliere comunale, fondatore del circolo ex An “Quo usque tandem”, ha portato alcuni esempi di primarie risultate poi vincenti (come quelle che hanno permesso a Tony Pisapia di essere eletto sindaco a Milano) e di debacle per i partiti che hanno rigettato questo strumento (come il Pdl a Lipari). «Serve una scossa», ha dichiarato. Il suo nome, tra i più giovani, è certamente spendibile. Punta dritto al consiglio comunale, invece, Peppuccio Santalco, navigato politico sull'onda da anni, deciso a non interrompere il suo impegno per Messina: «La mia intenzione è continuare a fare politica ripartendo dal basso. Sto valutando se creare una lista civica, non un movimento, con l'intento di coinvolgere altri cittadini e raccogliere le loro istanze». Non rinnega la sua appartenenza al Pdl ma è pronto a rinunciare al suo credo politico per un “investimento” programmatico che superi gli schieramenti.

Tra i principali artefici del progetto confederativo c'è anche il consigliere provinciale Roberto Cerreti, ex Mpa ora vicino a Rosario Crocetta, rappresentante del Movimento Liberi Insieme. Programmi? «Il primo è senza dubbio salvare Messina», ha dichiarato. Diversi altri i partecipanti, nelle vesti di aderenti o “semplici” osservatori. In stand-by, dopo l'iniziale condivisione, il movimento “Il megafono” di Rosario Crocetta, rappresentato da Rosalinda De Francesco e Giuseppe Laface, che si sono comunque approcciati in termini differenti. Presenti Saro Terranova di Liberi e forti, Carmelo Mancuso di Ilef, Giuseppe Scattareggia di Autonomie Popolari, Francesco Tiano di AmiAmo Messina, i ragazzi di Zda e i portavoce di Tutti pazzi per Messina, tra i quali Angelo Villari. Prossimo appuntamento fissato per mercoledì 5 dicembre alle ore 18. Un mese è il termine generico che gli aderenti si sono autoimposti per redigere una proposta comune e strutturare la confederazione. Bruciare i tempi potrebbe servire ad anticipare quelli, senza dubbio più lunghi, dei partiti ancora alle prese con il post Regionali e il pre Politiche.

 

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