La casa è ancora piena di fango, un anno e mezzo dopo l’alluvione. Loredana e la sua famiglia non sono più entrati qui, da quel giorno. Fa impressione entrare in queste stanze, in mente vengono le drammatiche immagini delle alluvioni che hanno colpito la provincia di Messina in questi anni. Di questa alluvione in tanti si sono dimenticati. Eppure ci sono trenta famiglie che abitano in via Aranciarella a Santo Stefano Medio, proprio accanto al torrente Parisa. Era una strada, prima, è un fiume di fango e detriti oggi. Il primo marzo del 2011 questo posto si è trasformato in un inferno.Passata la paura, le famiglie che abitavano in questa strada hanno ricevuto l’ordinanza di sgombero. Qualcuno è rimasto, solo perché aveva la casa con una doppia uscita. Una sul torrente, l’altra nel villaggio. Altri, come Loredana, sono stati costretti a cercare soluzioni alternative. Dopo un paio di giorni nella palestra di Mili l’unica soluzione trovata dal Comune era una sistemazione temporanea a Gravitelli, sempre in una palestra. Nessuno, ovviamente, ha accettato. Ognuno ha cercato aiuto da parenti e amici. Un anno e mezzo dopo le soluzioni temporanee sono diventate definitive.
In realtà adesso anche queste famiglie hanno speranza. Sono inserite nella lista di quelle che usufruiranno dei contributi sbloccati a giugno insieme a quelli di Saponara e Barcellona. Li ci sono voluti sette mesi, quei addirittura 15 per ottenere dal governo nazionale fondi per ripartire. In queste case difficilmente potranno tornare, vorrebbero almeno sapere che fine faranno dal primo gennaio, quando scadrà l’ordinanza di protezione civile. A quel punto dovranno cavarsela da soli. Che poi è quel che hanno fatto, nell’ultimo anno e mezzo.