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Assicurati solo
servizi essenziali

Non si è perso d’animo il liquidatore di Messinambiente in vista di una nuova emergenza rifiuti. I mezzi  che li trasportano in discarica saranno fermi fino a quando la ditta non avrà incassato il corrispettivo, tutto o in parte, ed allora perché non conferirli con gli stessi che effettuano il servizio di raccolta.E così in forza ad un autorizzazione arrivata ieri pomeriggio da Palermo,  gli autocompattatori sono riusciti a trasportare circa 50 tonnellate di rifiuti. Poca cosa rispetto alle 330 circa prodotte quotidianamente dai messinesi ma tuttavia sufficienti per non mettere in ginocchio quantomeno i servizi essenziali. Priorità dunque a ospedali, scuole e mercati rionali. Gli altri resteranno fermi fino a quando non si renderanno disponibili i 750 mila euro reperiti  dal comune per fronteggiare questa nuova fase emergenziale. L’iter è quello consueto: da palazzo Zanca all’Ato 3, e da qui trasferimento a Messinambiente. L’amministratore della società di via Dogali che sa di dover ricebere questa somma, ha già approntato una lista della spesa con le priorità da affrontare. Con un acconto di 250 mila euro si conta di far ripartire i mezzi che trasportano i rifiuti in discarica. Poco più di cento mila potrebbero servire per pagare qualche rata degli autocompattatori acquistati da una società ligure. Resterebbero appena i soldi per acquistare i pezzi di ricambio per mettere su strada i mezzi fermi nell’autoparco, per rifornirli di carburante e per pagare un leasing di alcuni mezzi più piccolo utilizzati per la raccolta a mano. Da questo elenco resterebbero fuori le finanziarie alle quali si sono rivolti i lavoratori e i contributi previdenziali di agosto, settembre e ottobre perché quelli pagati ieri dall’Ato si riferiscono al periodo gennaio-luglio. Di pagare lo stipendio di ottobre ai lavoratori, al momento, non se ne parla neanche.

 

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