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Alla ricerca del fronte comune, come nel 2007

Hanno chiesto nuovamente l'aiuto di tutti, come nel 2007. I 42 lavoratori della Triscele hanno scritto ai deputati regionali e nazionali per chiedere supporto nella battaglia per la difesa del lavoro, per non far scomparire un altro marchio storico della città. Mentre continua il presidio presso la sede dell'azienda, ieri si sono riuniti nel saloncino della Cgil insieme ai rappresentanti sindacali, al presidente provinciale di Confindustria Ivo Blandina e ai parlamentari Panarello, Greco e Genovese.

La produzione di birra è ferma ormai da quasi due anni, ma loro ci sperano ancora. Non vogliono credere che possa finire tutto così. Eppure la paura è tanta. La famiglia Faranda proprietaria dell'impianto di via Bonino, otterrà ufficialmente dal Cru, il prossimo 28 ottobre, il parere positivo per il cambio di destinazione d'uso dei terreni sui quali ricadono gli impianti. Ma nonostante gli accordi con sindacati e prefettura, ha annunciato che la delocalizzazione non verrà avviata fino a quando non saranno cedute le aree dove sorgeranno delle palazzine, proprio accanto agli storici ex Molini Gazzi.

Gli imprenditori, che non si sono presentati in occasione dell'ultima riunione di giovedì scorso, sono stati nuovamente chiamati dal prefetto per un nuovo incontro fissato per il 22 novembre. La speranza è che si torni ad imboccare una strada comune per la risoluzione della vertenza. Magari provando a riconquistare, visto il contenzioso in corso, il marchio Birra Messina attualmente ancora in mano all'Heineken.

 

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