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Emergenza finita,
ma durerà?

Le cataste di rifiuti sono state rimosse ma il rischio che presto possano fare la loro comparsa in tutti gli angoli della città è concreto. Così sostiene il commissario liquidatore di Messinambiente all’indomani della conclusione di una raccolta straordinaria durata due settimane. I problemi da superare sono stati tanti, e immutati restano ancora se, in tempi brevi, nelle casse della società, non arriveranno risorse economiche per fronteggiarli. Le posizioni degli amministratori di Messinambiente e Ato 3, ancora oggi sono immutate. Per Di Maria 2 milioni e 400 mila euro disponibili devono essere impiegati in parte per tenere in vita Messinambiente, per Trimboli, invece, per saldare entro il 30 novembre il debito di 2.380 mila euro con l’Inps riferito ai contributi previdenziali dei lavoratori.  Da 4 mesi la società di raccolta e smaltimento rifiuti non riceve alcuna risorsa per la gestione e gli effetti in città si sono visti. Per assicurare seppur in ritardo lo stipendio ai dipendenti sono stati fatti salti mortali e non pagati i contributi, salvo quale anticipo, dal mese di gennaio. Ed è proprio questo debito che il liquidatore dell’Ato 3 vuol saldare per evitare di incorrere in sanzioni. “Anche la società d’ambito, in qualità di sostituto, – dice oggi Trimboli – ha tentato la via della rateizzazione, ma l’Inps, per ben due volte l’ha rigettata”.

Di fronte a questa situazione, Di Maria si limita a ricordare che i mezzi che assicurano il trasporto dei rifiuti in discarica stanno per fermarsi poiché la ditta che ha l’appalta ha già dato l’ultimatum da una settimana. Che stanno per essere sequestrati gli autocompattatori acquistati da una società ligure e per i quali non è stata ancora pagata alcuna delle sei rate mensili da 58 mila euro pattuite. Questi, sommati alle finanziarie che gravano sulle buste paga dei dipendenti e alla mancata fornitura dei pezzi di ricambio che non consentono ad altri mezzi di uscire in servizio, sono i problemi che autorizzano Di Maria a dire che l’emergenza appena finita potrebbe presto ricominciare”.

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