Non avrebbe avuto senso, ma a Roma non avevano calcolato le conseguenze del provvedimento di soppressione e soltanto dopo la denuncia degli organi di stampa, e l’iniziativa parlamentare dei due deputati messinesi del PdL Enzo Garofalo e Nino Germanà (ma si è aggiunto in corso d’opera anche l’on. Francantonio Genovese del Pd), si è fatta marcia indietro. Lo stesso sottosegretario ai Trasporti Guido Improta, d’altra parte, si era detto contrario al comma inserito nel testo della Legge di stabilità del Governo nazionale, ritenendo che non fosse funzionale al disegno di risparmio dei costi perseguito dal premier Monti.
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