I soldi sono finiti, Messina è condannata a una nuova, pesantissima emergenza rifiuti. La sentenza arriva direttamente dal commissario liquidatore di Messinambiente Armando Di Maria. Che sta facendo il possibile per far uscire l’azienda dalla crisi nera che sta attraversando ma che in questa fase non può far altro che prendere atto della situazione. Disperata. Mancano i soldi per gli stipendi di settembre e ottobre, mancano quelli per il gasolio. “Ma non abbiamo neppure i soldi per comprare i sacchetti di plastica” spiega Di Maria. Ecco perché è difficile anche solo ipotizzare che l’emergenza possa essere scongiurata.
La città, d’altra parte, stava già vivendo una situazione delicatissima. Mercoledì prossimo doveva essere completato il programma di eliminazione dei rifiuti che si erano accumulati nelle ultime settimane. Non accadrà, perché da oggi la raccolta si fermerà. E al materiale che si era accumulato si aggiungerà quello nuovo. I lavoratori sin qui hanno continuato la raccolta con grande senso di responsabilità nonostante i due stipendi arretrati. Ma serve a poco, in questo momento, perché il problema più serio è che l’azienda non ce la fa più.
Di Maria stamattina è stato al Comune per cercare di trovare le risorse necessarie per scongiurare l’emergenza. Ma le casse di Palazzo Zanca sono ancora vuote e la strada sembra senza uscita.
Il commissario liquidatore spera nell’intervento del Prefetto, l’unico che in questo momento ha margini di manovra. La città è già in una situazione critica, nei prossimi giorni, salvo clamorose novità, sarà di nuovo emergenza. E stavolta è difficile vedere la luce in fondo al tunnel.
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