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Gioveni e Cacciotto all'attacco di De Salvo

E’ tempo mi migrar, ma forse ancora no. Non lesinano critiche i consiglieri del III quartiere Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto rispetto alla mancata ufficializzazione del passaggio del presidente della circoscrizione Giovanni De Salvo, dal Pdl (partito in cui è stato eletto nel 2008), all’Udc di Beninati. Quest’ultimo, infatti, è stato e dovrebbe ancora essere, il referente politico di De Salvo che, dunque, visto il traghettamento al Centro dello stesso Beninati, a detta dei colleghi di consiglio avrebbe dovuto fare lo stesso. E invece nulla. 

«L’atteggiamento del presidente – scrivono Cacciotto e Gioveni – è unico e particolare nel suo genere. Non è assolutamente noto a nessuno, in questo difficile e storico momento, a quale gruppo politico il Presidente appartenga e soprattutto non è dato sapere da quali forze politiche la sua presidenza è allo stato attuale condivisa e sostenuta».  Per i due consiglieri non è accettabile che chi rappresenta oltre 64.000 abitanti, non chiarisca ancora se aderirà ufficialmente al partito di Casini.

«Ciò – aggiungono – nonostante le richieste di chiarezza rivoltegli non soltanto dagli stessi Gioveni e Cacciotto ma anche dai suoi compagni (o, appunto, ex compagni) di partito, cosicché, nel frattempo, con il simbolo del PdL». Il “nodo De Salvo”, inoltre, non assume solo una valenza meramente formale, ma, come evidenziatno Cacciotto e Gioveni, anche sostanziale, ovvero politico: «De Salvo, infatti, non è ancora sostenuto formalmente dall’Udc vista la sua attuale permanenza al PdL, né tanto meno dal Pd che più volte in passato ne ha chiesto la "testa"! E cosa ancor più imbarazzante, De Salvo non è sostenuto neppure dallo stesso PdL dal momento che il capogruppo del partito azzurro alla Circoscrizione ha pubblicamente chiesto al Presidente (almeno un mese fa) di chiarire una volta per tutte la sua posizione».

Di fronte a tale incertezze, i rappresentanti dell’Udc, hanno ufficialmente chiesto “le immediate ed irrevocabili dimissioni di De Salvo «ritenendo questo un gesto responsabile nell'interesse della cittadinanza sempre più invischiata nelle più disparate emergenze cittadine. La terza Circoscrizione - concludono i due consiglieri - non ha più bisogno di un Presidente eletto ad...."honoris causa", ma di un Presidente rappresentativo capace soprattutto di essere politicamente leale e certamente incisivo».

 

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