Messina

Lunedì 29 Aprile 2024

Viaggio nella
Messina solidale

Due città in una. La prima è una Messina indifferente, interessata solo a vivere con serenità nel verde del proprio orticello; la seconda, invece, è una realtà aperta all’altro. È di quest’ultima che è stato tratteggiato il volto nel reportage realizzato dal giornalista Lino Bitto, dal titolo, appunto, “Messina solidale”, andato in onda all’interno
de “Il settimanale”, rotocalco televisivo della redazione di siciliana della Rai, a cura di Vincenzo Morgante, Nicola Aloisi e Placido Ventura. Un viaggio alla scoperta della
grande generosità di quella parte di cittadinanza che, pur vivendo sulla propria pelle le difficoltà economiche del momento, non se ne sta con le mani in mano, non si piange addosso, ma preferisce piuttosto raccogliere le lacrime di chi non ha una famiglia o non arriva a fine mese. La rubrica di approfondimento della terza rete, ha puntato i fari su due delle tante realtà in cui la parola d’ordine è volontariato, ma dove purtroppo l’aiuto no profit di chi vi opera rischia di non essere più sufficiente per mantenerne attivi i
servizi.

Il concetto espresso dalla presidente Celi ai microfoni de “Il settimanale”, corrisponde ad un’immagine precisa. La barcollante Messina, ormai incapace di stare in piedi da sola, riesce a reggersi solo grazie alle stampelle: l’una è, o meglio era, il settore dei servizi sociali garantiti dal Comune, l’altra il mondo del volontariato. Privato del primo
dei due supporti, il malato dello Stretto zoppicherà fino a cadere.
E per il crollo, continuando di questo passo, non ci vorrà molto, «perché il volontariato non può e non deve sostituirsi al servizio che dovrebbe garantire l’istituzione locale», ha aggiunto la presidente del Cirs, ribadendo, poi, che «così non possiamo farcela più».

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