Una telenovela che ha visto la quinta Circoscrizione lottare apertamente affinché l’agrumeto rimanesse tale e il distributore si realizzasse altrove. Assemblee popolari, dure prese di posizione, scontri e impegni, evidentemente, non mantenuti. Ma l’epilogo è quello diventato inevitabile dopo ben due pronunciamenti del Tar: il distributore si farà, con buona pace del Quartiere e dell’agrumeto. La decisione definitiva l’ha presa il commissario ad acta Gaetano Russo, nominato il 7 novembre 2011 quattro mesi dopo la prima sentenza del Tar che obbligava il consiglio comunale a darsi una mossa. Il Consiglio una mossa non se l’è mai data, attirandosi le accuse di “ignavia” da parte del Quartiere. Così, un anno e mezzo dopo il primo pronunciamento del Tar, è stato il commissario Russo a scrivere la parola fine sull’intera vicenda. Prendendo le distanze, tra l’altro, dal parere espresso dal dirigente all’Urbanistica Giovanni Caminiti, il quale aveva ribadito che «l’area interessata ricade in area Zps». Russo ha affermato che il parere di Caminiti «non risulta condivisibile» in quanto «come chiarito dal Tar Catania con ordinanza del luglio 2012, la sentenza del 7 luglio 2011, passata in giudicato, ha reso le indicazioni giuridiche per la conclusione del procedimento specificando, alla luce di tutti i pareri favorevoli già acquisiti agli atti, “la non necessità di complesse attività progettuali o pianificatori”». Russo ha chiarito anche che la legge «non esclude la realizzazione di impianti di carburanti in zona Zps» (zone a protezione speciale) e, ancora, che nell’area di San Licandro è stata anche verificata la valutazione di incidenza.
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