Lo Stato ha trasferito a Palazzo Zanca quasi 19 milioni di euro, una boccata d’ossigeno vitale per le casse dell’ente locale rimaste completamente a secco. Poco più di 200 mila euro si riferiscono al contributo per lo sviluppo degli investimenti; cinque milioni e mezzo di contributi ordinari e 9 milioni 408 mila euro per interventi di perequazione degli squilibri della fiscalità locale. Non si sa ancora come verranno materialmente impiegati i fondi, ma è evidente che l’immissione di risorse “fresche” dovrebbe quanto
meno servire a pagare gli stipendi ai dipendenti e le spettanze arretrate alle ditte fornitrici. Tutto ciò sarà sufficiente a scongiurare il blocco della raccolta dei rifiuti (ieri la città era già ricolma di spazzatura lasciata in strada per il fermo dei mezzi di MessinAmbiente privi di gasolio)? Speriamo sia davvero così.
L'articolo completo di Lucio D'Amico a pagina 25 del nostro giornale
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