Se si fosse minimamente superstiziosi o al limite malpensanti ce ne sarebbero battutacce da fare sulla data fissata dalla corte dei conti per l’appuntamento con il responsabile del dipartimento di ragioneria generale del comune di Messina. Il 2 novembre il dott. Ferdinando Coglitore, o chi per lui, (perchè probabilmente sarò lo stesso commissario straordinario Luigi Croce a volerlo fare) dovrà presentare alla corte dei conti a Palermo una relazione dettagliata sullo stato di salute delle casse di palazzo zanca. L’organismo di controllo ha inviato una lettera al comune di Messina in cui si chiede di dimostrare se sia ancora in grado di fornire i servizi essenziali ai suoi cittadini, stando alle recenti problematiche che hanno provocato fra l’altro la crisi dell’atm, l’impossibilità di pagare regolarmente gli stipendi ai comunali, di saldare le bollette relative alle utenze di luce e gas nelle scuole e della pubblica illuminazione, le polizze assicurative e il carburante delle auto di servizio. (Ed è di oggi, per inciso, la notizia che l’ufficio elettorale del comune non avrebbe mezzi sufficienti a disposizione per trasportare i sacchi contenenti le schede e il materiale dei seggi nelle varie sezioni per le elezioni di domenica). Nella nota della corte dei conti il funzionario rileva anche che quanto sta accadendo è in contraddizione con la situazione quasi rassicurante prospettata dal rappresentate dell’ente nel corso dell’incontro del 10 ottobre scorso sempre a Palermo. Della diffida sono stati già informati i presidenti del consiglio comunale Giuseppe Previti e della commissione Bilancio Giuseppe Melazzo. Quest’ultimo si è detto sicuro che il commissario Croce sarà in grado di verificare se la città di Messina potrà aderire al decreto salvacomuni. L’aula, con gli ultimi due atti approvati, e cioè l’istituzione della tassa di soggiorno e l’aumento delle aliquote dell’imu, ha tentato di affrontare l’emergenza, ma la situazione è veramente grave e il rischio che la corte dei conti, dopo l’incontro del giorno dedicato ai Morti, possa avviare le procedure perchè il comune di Messina dichiari il dissesto economico, è reale. Intanto, su richiesta del consigliere Salvatore Serra, ex risorgimento messinese, oggi vicino al pdl, che voleva precisazioni in merito, il ragioniere generale ha dichiarato che per la realizzazione degli svincoli di giostra e annunziata sono stati usati fondi provenienti dall’accensione di mutui, senza effettuare alcuna anticipazione di cassa per conto dello stato e che tali somme, in nessun caso, potevano essere devolute per altre finalità.