Il parto naturale come prima strada da percorrere. È soprattutto una rivoluzione culturale quella da mettere in moto diffondendo il messaggio che non sia il ricorso al taglio cesareo a ridurre i rischi per mamma e neonato. Un principio già espresso chiaramente nelle linee guida redatte dal Ministero della Salute a Gennaio 2010 dove si legge “non sono disponibili prove a sostegno di una associazione tra il maggiore ricorso alla pratica chirurgica e una riduzione del rischio materno fetale”. Tesi, questa, che l’assessorato regionale alla salute in Sicilia ha sposato in pieno promuovendo attività volte a incentivare il metodo naturale.
Tra le iniziative che l’AOU “G. Martino” ha messo in campo per valorizzare questa pratica, una importanza strategica è rivestita dalla partoanalgesia, realtà già attiva e concreta portata avanti dal centro di Terapia del Dolore nell’ambito del progetto “Ospedale Senza Dolore”. Garantita in regime istituzionale 24 ore su 24 e attiva dall’11 maggio scorso, l’analgesia nel travaglio di parto è scelta da un numero sempre più elevato di donne: 103 quelle che fino ad ora hanno utilizzato tale tecnica e circa 50 quelle che l’hanno già programmata. L’obiettivo è quello di continuare a incrementare questo tipo di attività per far sì che la partoanalgesia diventi sempre più una prassi consolidata e sia fruibile da un ampio numero di utenti.
Il parto indolore è frutto di una collaborazione sinergica tra l’Ostetricia e Ginecologia e l’Anestesia e Rianimazione: due realtà che insieme cooperano affinché la nascita, evento così particolare nella vita di una futura mamma, possa essere vissuto senza eccessive paure. Un vero e proprio percorso, tuttavia, quello che è necessario intraprendere nel momento in cui si sceglie questa opzione e che ha inizio intorno al sesto/settimo mese con l’indicazione del ginecologo. È da qui che comincia un itinerario fatto di incontri e visite con l’anestesista, ma anche di corsi di informazione: ogni secondo e ultimo mercoledì del mese presso l’UOC di Ostetricia e Ginecologia, dalle 16 alle 18, sono previsti appuntamenti a cui partecipano un ginecologo, un’ostetrica, un pediatra e un’anestesista e durante i quali è possibile chiarire dubbi e perplessità. In questa fase, infatti, l’anestesista illustra tecniche, vantaggi, possibili complicanze e eventuali controindicazioni della procedura.
Conoscenza e consapevolezza sono, dunque, le parole chiave da tenere in mente per chi decide “come partorire”; una opportunità,. quella del travaglio indolore, che - se garantita rispettando tutti gli standard di qualità e sicurezza – contribuisce ad alimentare tranquillità nella partoriente. Riconosciuta come la tecnica più efficace per tale tipo di trattamento, l’analgesia epidurale lombare produce, infatti, nell’arco di 15/20 minuti un buon controllo del dolore assicurando comunque libertà nei movimenti e una minore durata del travaglio: la donna è così in grado di percepire le contrazioni e partecipare attivamente al parto attraverso il riflesso di spinta.
Per chi pensa di effettuare l’analgesia durante il travaglio la visita anestesiologica è un passaggio indispensabile; è possibile prenotare accedendo tramite CUP ( 0902213976/ 3977)su richiesta del medico curante o del ginecologo.