Messina sprofonda nelle catacombe. E non è soltanto una metafora, vista l’emergenza sociale in cui la città è piombata da mesi. Ma un rischio reale, se si pensa che il comune deve pagare , con scadenza 30 settembre scorso, ben 400mila euro di bollette dell’energia elettrica, che non si riferiscono soltanto alle lampadine o ai computer di Palazzo Zanca, ma anche alla pubblica illuminazione, a quella delle strade, per essere chiari. La raccomandata che mette in mora il municipio è arrivata stamattina al protocollo generale, ma soltanto seconda rispetto alla circolare che già gli uffici della ragioneria generale avevano diramato a tutti i dirigenti delle scuole materne, elementari e medie. Dal maggio scorso, infatti, il comune non riesce a far fronte al regolare pagamento delle bollette relative alle utenze di energia elettrica e gas, dunque, essendo in regime di morosità, che probabilmente durerà ancora per un bel po’ di tempo, i gestori delle casse del palazzo invitano i responsabili scolatici a farne un uso morigerato. Come? Spegnendo , per esempio, la luce che spesso resta accesa anche nelle ore notturne, e mettendo in funzione le caldaie centralizzate solo in caso di reale bisogno. E meno male che l’autunno quest’anno se la sta prendendo comoda. Ma il bollettino di guerra non si esaurisce qui. A mano a mano che scadono le polizze assicurative delle auto di servizio dei vari dipartimenti comunali, si rischia che le stesse vengano parcheggiate in garage in attesa di tempi migliori a parte che mancano gli spiccioli per fare rifornimento. Insomma il dissesto economico del comune di Messina è ormai nei fatti. Laddove non c’è più la minima liquidità che servirebbe al buon padre di famiglia per mantenere i suoi cari e gestire la propria casa, il dissesto è nei fatti, anche se non è stato dichiarato come la legge prevede che si faccia. Ci rincuora soltanto un vecchio detto…più buio di mezzanotte non può fare ! Speriamo di non smentire anche quello.