Ieri pomeriggio infatti, come avevano annunciato una settimana fa gli studenti messinesi che avevano deciso di non aderire alla protesta nazionale del comparto della scuola, si è svolta una manifestazione pensata e organizzata in orario non scolastico per dimostrare che «le proteste dei giovani non sono solo un pretesto per non entrare». Questo hanno voluto chiarirlo subito i tanti ragazzi presenti, circa un migliaio, di Seguenza, Maurolico, La Farina, Bisazza, Basile, Caio Duilio, Jaci, Antonello,
Quasimodo. «Siamo qui perché crediamo che sia giusto manifestare contro i problemi del mondo della scuola – hanno spiegato – ma non perdere giorni di scuola». Insieme a loro anche alcuni docenti e personale amministrativo perché su di loro pesa la scure dei tagli che penalizza inevitabilmente la qualità dell’insegnamento. «In piazza contro i tagli, il caro-libri – hanno detto i ragazzi – vogliamo informare la città che alcune strutture scolastiche cadono letteralmente a pezzi, come lo Jaci, ad esempio. E abbiamo voluto dissociarci dalla manifestazione nazionale per sensibilizzare i nostri amministratori anche in vista delle prossime elezioni regionali perché la scuola merita di più».