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Ancora nulla di fatto
sit in dei lavoratori

ex servirail in prefettura

Come un film dal lieto fine scontato, ma che nel momento cruciale muta il copione. Quando tutto sembra volgere per il verso giusto ecco il cambio repentino che arriva a smontare le aspettative. Aspettative che  coinvolgono da 10 mesi  e sette giorni quei lavoratori che l’11 dicembre scorso sono scesi dai treni notte a lunga percorrenza dove prestavano assistenza ai passeggeri, senza mai più risalirci.  Oltre 300 giorni di lotta senza avere ancora alcuna garanzia sul futuro lavorativo, anche in altri comparti del settore ferroviario. Mesi e mesi di vertenza che finora hanno prodotto solo promesse e nessun fatto concreto. Nel momento in cui, l’ultima scadenza era il 15 ottobre, i primi 40 avrebbero dovuto trovare un’occupazione nel ramo pulizia o comunque in una ditta dell’indotto, eccoli ancora a manifestare davanti alla prefettura, loro malgrado. Solo nel comparto di Messina qualcosa non gira per il verso giusto. Legittimo ipotizzare che l’azione sindacale fin qui condotta non deve essere stata all’altezza se è vero come è vero che i loro colleghi di tutti gli altri comparti d’Italia sono già tornati al lavoro. L’assoluta mancanza di unità di intenti tra le varie sigle sindacali ha certamente fin qui nuociuto al buon esito della vertenza degli ex servirail del comparto di Messina. Il pessimismo, della Cgil, l’ottimismo della Uil che ha appena diramato un comunicato in cui si legge che le lettere di assunzione stanno per arrivare, l’isolamento in cui agisce l’Orsa con la gran parte dei lavoratori che prima erano iscritti alla Cisl, non stanno giovando affatto alla causa di chi dal 18 agosto scorso ha finito di percepire anche il sussidio di disoccupazione.

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