Sembrava si fosse ucciso impiccandosi ad una trave della propria abitazione di Fondo Pistone a Camaro. Così lo avevano trovato il 30 settembre scorso la moglie ed i figli tornando a casa. Un suicidio, per ragioni che nessuno riusciva a immaginare quello di Santi Romeo, 51 anni che si guadagnava da vivere facendo il parcheggiatore abusivo. Non era stato trovato né un biglietto né altro per spiegare quanto meno ai familiari le ragioni del suo gesto. Ora i Carabinieri hanno accertato che Santo Romeo non si è suicidato ma è stato ucciso, Per questo omicidio è già in carcere con la pesantissima accusa di omicidio volontario, un giovane vicino al parcheggiatore abusivo. Ad intuire per primi che non si era trattato di suicidio sono stati i Carabinieri della Compagnia Messina Centro intervenuti sul posto. La posizione del corpo, alcuni segni riscontrati sul cadavere hanno convinto gli investigatori che Romeo non si era impiccato ma che è stato strangolato al culmine di una colluttazione. Le successive indagini hanno consentito ai Carabinieri di ricostruire la vicenda. Fra Romeo ed il suo assassino c’erano da tempo delle forti incomprensioni. Il 30 settembre scorso i due si sono ritrovati a casa del parcheggiatore abusivo. E’ nata una discussione, presto sfociata in aggressione al culmine della quale Santi Romeo è stato strangolato. Poi l’assassino ha messo in scena l’impiccagione che non ha però ingannato i Carabinieri.
A firmare il provvedimento restrittivo il gip Giovanni De Marco su richiesta del sostituto procuratore Diego Capece Minutolo che ha coordinato le indagini.