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Una giornata con Grillo tra la gente

Il “ciclone” Beppe Grillo ha fatto tappa ieri a Messina. Divertendo, deridendo, dividendo. Per un giorno in città, poi in provincia, provando a convincere i siciliani a votare il suo “Movimento cinque stelle”. Anche se definirlo “suo” non gli piace poi tanto. Da Cannitello, una bracciata e poi l’altra, fino all’Isola. Intorno le barche zeppe di giornalisti e i suoi sostenitori, i “grillini”, ad incitarlo per il compimento dell’impresa. Ad accoglierlo nella spiaggia di fronte l’ex Motel Faro circa duecento persone tra addetti ai lavori, curiosi e fans. Esce dall’acqua, saluta tutti ed esulta: «Ho 65 anni e guardate cosa ho fatto. Ognuno di noi è chiamato a rischiare per migliorare. Non ho attraversato lo Stretto a nuoto solo perché da buon genovese non volevo pagare la traghetto».

Un lungo applauso mentre viene letteralmente assalito dai cronisti, tanti quelle delle testate nazionali. I ragazzi del Movimento provano a creare un “cordone” protettivo, Grillo si ferma a rilasciare qualche intervista, così resta poco spazio per parlare con la gente. Qualcuno gli chiede di “prendere informazioni” sullo scandalo formazione che ha coinvolto i parlamentare regionali messinesi, mentre si libera della folla e “conquista” la poltrona del camper. La stanchezza si fa sentire così la comitiva si sposta nei pressi di un albergo a Ganzirri, con vista sul lago. Libero per riposare un po’? Nemmeno per sogno. Una “delegazione” di giornalisti lo segue anche lì, affiancata dall’immancabile stuolo di sostenitori: «Mandiamo a casa i vecchi tromboni - gli gridano -, anche nella nostra città». E via con dichiarazioni, commenti, battute, spaziando dal Ponte sullo Stretto alle energie rinnovabili, fino alle finanza.

Finalmente il riposo, qualche ora al fresco mentre i ragazzi nella hall studiano le prossime tappe del giorno e il percorso per le visite programmate in provincia. Suona la “sveglia”, è tempo di tornare in strada. Grillo sale nuovamente sul camper “targato” Cancellieri, direzione piazza Cairoli. L’ennesimo “mini-spettacolo” davanti alle telecamere, poi “passeggiata” a piedi verso piazza Duomo. Sono tanti coloro che lo fermano per una foto o una battuta. Si imbocca via Tommaso Cannizzaro: «Grilloooo – lo chiama qualcuno -, ma perché dovrei votare per te?». Immediata la risposta: « Non voti per me, voti per un’idea. Scegliere un leader abbiamo visto a cosa ci ha portato, allora optiamo per persone per bene, incensurate, per chi ha fatto campagne elettorali senza beneficiare dei rimborsi. E’ vero, forse è un salto nel buio, ma lo preferisco alla morte assistita con quelli che ci sono ora». C’è la signora che sorridente rivela al marito: «E’ uguale a come lo vedi in tv», ma lui risponde: «Vecchiu si fici».

Due ragazzi romani trasferitisi in Sicilia perché innamorati di questa terra, chiedono al comico la sua idea sui rapporti tra gli stati della Comunità e l’Unione Europea: «Perché non chiederlo alla gente con un referendum?», replica Grillo. Qualche altro punta su Messina, parlando dello scandalo dei servizi sociali. E ancora l’immondizia, le discariche, i problemi di MessinAmbiente. «Messina come sta a differenziata» chiede Grillo, l’inesorabile realtà sta nei sorrisi dei “grillini”. Non manca qualche contestazione. Da lontano un passante grida: «Hai i tuoi capitali in Svizzera e vieni a farti pubblicità qui…». Intanto, con uno sguardo veloce attraverso gli-phone, ci si accorge che anche sui social network non si parla d'altro, seppur tra favorevoli e contrari.

Si imbocca il corso Cavour, il tempo di una granita al caffè e di qualche altro scatto, poi dritti verso il palco di piazza Duomo: piccolo, per una grande platea. Lo ascoltano in tanti: giovani, anziani, famiglie. Tanti curiosi, anche esponenti politici. Grillo parla di ciò che è stato, in Sicilia, in Italia, nel mondo. Guarda anche avanti: «Vedo Messina, una città bellissima con i problemi di tanti altri centri. Non dobbiamo solo raccontare cosa non va, ma proporre. Faccio l’esempio di Parma, la gente ci ha votato ma poi è rimasta a guardare. Così non va bene, serve l’aiuto di tutti per cambiare». Parla la “gente comune”, i candidati della sua lista per l’Ars.

Una traversata a nuoto e una lunga camminata a piedi. Grillo qualcosa oggi ha dimostrato, sicuramente di avere il fisico e la resistenza per affrontare le sfide della politica. Piaccia o no ciò che dice, oggi è un fenomeno mediatico, prima ancora che politico, capace di portare più di quattromila persone in piazza. Avere l’attitudine, la capacità, il dinamismo per governare è un’altra cosa, tutta da dimostrare. Non è però ciò a cui Grillo “ufficialmente” punta: «Non chiediamo voti, ma un cambio di mentalità».

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