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Precari: la Fp Cgil scrive a Croce

La FP CGIL ha inviato una nota al Commissario del Comune di Messina dott. Croce per chiedere  una urgente  convocazione delle organizzazioni sindacali  per definire  un percorso che possa consentire  la prosecuzione dell’attività lavorativa alle dodici unità di personale in scadenza di contratto. “In servizio presso il Comune di Messina - dichiara Clara Crocè Segretario Generale della FP CGIL - ci sono attualmente 12 lavoratori precari che sono stati contrattualizzati, per un quinquennio con risorse a carico dell’ex Fondo Nazionale  per l’occupazione , i cosiddetti ex cassaintegrati”.

I lavoratori , dopo essere stati messi in mobilità , sono stati utilizzati come L.S.U. dal Comune , ai sensi dell’art. 45, comma 6, della legge 17 maggio 1999, n. 144, e il  16 luglio del 2007, hanno sottoscritto i contratti a tempo determinato  per cinque anni. IL 16 luglio del 2012, alla scadenza del contratto l’Amministrazione Comunale  ha provveduto a prorogare i contratti fino al 31 dicembre del 2012.

“La situazione di questi lavoratori è paradossale - continua Clara Crocè - non possono beneficiare della normativa vigente per la stabilizzazione in quanto, non sono inseriti tra i beneficiari del Fondo unico Regionale del Precariato. Pertanto, il contributo dovrebbe gravare su un altro capitolo del bilancio regionale”.
La questione è ben presente ai Dirigenti dell’Agenzia Regionale per l’impiego , presso la quale ,in appositi incontri è stata rappresentata. La  dottoressa Maria Li Volsi, Dirigente del servizio V  LSU e workfare, dell’Agenzia per l’impiego di Palermo - continua Crocè - aveva anche scritto la normache doveva essere sottoposta  all’approvazione dell’Assemblea Regionale Siciliana che tecnicamente avrebbe consentito l’aggancio di questi lavoratori precari, di lungo corso  anch’essi alla l.r. 24 del 2010, per la loro stabilizzazione .Purtroppo, solo promesse  mai mantenute. Evidentemente la politica è impegnata in tutt’altre faccende - conclude Crocè - non possiamo consentire che questi lavoratori dal primo gennaio 2013, possano ritrovarsi disoccupati per l’inerzia della politica e delle istituzioni.

 

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