Nove giorni di vana attesa. Nove giorni di speranze infrante che si vanno a sommare ai circa 600 giorni vissuti da nuovi disoccupati dopo che le FS hanno deciso di chiudere la struttura che per anni ha ospitato i ferroviari in transito da Messina. Quando la nostra città era davvero snodo ferroviario strategico. Da quella struttura sono dovuti andare via il 31 gennaio dello scorso anno. 12 mesi di cassa integrazione volati via in un baleno, e quindi una deroga che però finora, tranne la mensilità di febbraio, non ha fatto introitare un solo euro nelle loro tasche. Hanno chiesto che la loro vertenza venisse trattata unitamente a quella che vede coinvolti gli ex cuccettisti servirail, ma finora nessun segnale è arrivato. Il prefetto Alecci è intervenuto presso le ferrovie la scorsa settimana ma non c’è stata alcuna risposta, neanche per quanto riguarda un incontro con l’amministratore Domenico Braccialarghe. E così, mantenendo un presidio alla stazione centrale anche oggi hanno deciso di occupare a singhiozzo il nono binario dove transitano i convogli a lunga percorrenza. L’unico modo per tentare di sensibilizzare l’opinione pubblico sulla loro delicatissima situazione.