Nella città delle barriere architettoniche e di quelle dell’inciviltà, laddove tutto è nel completo abbandono e non perchè non c’è più un sindaco, ma per consuetudine, si aggirano confusi e quasi disperati i turisti che quotidianamente sbarcano in migliaia dai transatlantici, oggi ben tre, che ancora, nonostante tutto, il nostro porto accoglie orgogliosamente. Un porto, quello di Messina, che non trova la sinergia con la città, che è forse l’unico al mondo che vede chiuse ormai da anni le saracinesche dei negozi in faccia agli ospiti, il porto di un comune che si definisce turistico, ma che anziché accogliere i forestieri a braccia aperte e coccolarli, li respinge con le centinaia di metri da percorrere a piedi prima di trovare un varco e le strisce pedonali, con i binari del tram e le relative ringhiere. E se già tutto questo è un incubo per chi cammina con le proprie gambe, figuratevi per chi si deve obbligatoriamente servire di una sedia a rotelle…. ben tre scivoli inutilizzabili perché bloccati dalle auto in sosta e quando finalmente ne è stato trovato un libero, mancava la sponda opposta…. Come arrivare sani e salvi a piazza duomo, questo bisognerebbe insegnare a chi scende dalle navi da crociera a Messina, abbinando alle esercitazioni a bordo quelle a terra. Tanti i servizi resi ai turisti grazie alle iniziative dei privati, treni, autobus turistici, carrozzelle, tour guidati. Scarsa, invece, se non inesistente l’offerta del pubblico. E quando il pubblico non sa neanche sposare il privatosi perdono anche delle occasioni. Come quella di realizzare una mostra permanete delle carrozze d’epoca, ben 60, che la famiglia Molonia voleva mettere a disposizione della città, così come accaduto a Lisbona. Invece il comune, che prima si era impegnato a farlo, non ha mai pagato il ricovero degli esemplari nel padiglione 18 della fiera e adesso è in corso una procedura di sfratto, tanto che i Molonia, che non sanno dove trasferirle, hanno deciso di mettere in vendita la prestigiosa collezione. Insomma nella città del porto, le iniziative turistiche in porto non ci vanno. Alla faccia del volano dell’economia locale.
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