Il vero giallo nasce attorno alla figura del tecnico comunale che avrebbe dovuto presentare, proprio entro il 20 settembre, una dettagliata relazione con una ricognizione sullo stato di salute delle case di riposo finite sotto la lente d’ingrandimento. Il fatto è noto: nel febbraio 2003 l’assessorato regionale agli Enti locali, al tempo retto dal messinese Antonio D’Aquino, emanò una circolare con una serie di parametri molto stringenti ai quali le strutture socio-assistenziali per anziani avrebbero dovuto adeguarsi, nel caso fossero già in attività, oppure attenersi per avviarne di nuove. Parametri ritenuti “troppo” stringenti dai titolari delle case di riposo, che si sono visti giocoforza raggiunti da
provvedimenti di chiusura una volta accertato il mancato adeguamento a quei criteri. Uno status quo modificabile in un solo modo, come emerso anche dal confronto di fine luglio con l’ex sindaco: con una modifica di quella circolare, dunque con un provvedimento regionale.