Di gasolio nei mezzi ne è rimasto poco. Anzi, su alcuni mezzi non ce n’è più. La notizia è deflagrata ieri pomeriggio: i mezzi più piccoli in dotazione alla società sono rimasti
in deposito. Si tratta perlopiù delle Motoape, o mezzi similari, cui viene demandata la raccolta lungo le strade più strette o impervie. Serbatoi all’asciutto e servizio che non si sa se verrà assicurato giacché i mezzi più grandi, i classici autocompattatori, quindici nel complesso, sono impegnati a battere il capoluogo in lungo e in largo. Mentre monta
l’emergenza in provincia. Dunque, sta accadendo quel che era prevedibile accadesse. Soldi in cassa non ce ne sono e non è, allo stato attuale, immaginare quando possano pervenire. Gli autocompattatori, che s’è scoperto hanno fatto il pieno di carburante prima che i fornitori negassero ogni ulteriore forma di approvvigionamento, potranno assicurare il servizio di raccolta dei rifiuti fino a domenica. Da lunedì, se non ci saranno novità sul fronte economico, anche gli autocompattatori non potranno uscire dal deposito di via Salandra.
Sono sette le persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Catania sulle due discariche abusive sequestrate nel rione Monte Po. Sono Emanuele Raineri, di 51 anni, il figlio Ignazio, di 24, Carmelo Giuffrida, di 41, il nipote Salvatore Giuffrida, di 26 - tutti ritenuti i 'gestori dell'area - Pietro Verga, di 33, Mirko Danilo Vittorio, di 21, e Alfio Di Stefano, di 24. Emanuele Raineri, Carmelo Giuffrida e Alfio Di Stefano sono stati condotti in carcere. Per gli altri sono stati disposti gli arresti domiciliari. Carmelo Giuffrida al momento dell'arresto è stato colto da malore e si trova attualmente piantonato in ospedale. Alfio Di Stefano è accusato di ricettazione dei motocicli trovati nelle discariche.
Caricamento commenti
Commenta la notizia