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Messinambiente,
trovato il gasolio
per soli 2 giorni

messinambiente

La prossima settimana potrebbe essere determinante per le sorti di Messinambiente. Il problema del rifornimento del gasolio, anche se essenziale, è solo il più piccolo tra quelli che attanagliano l’azienda. I debiti con l’erario e la difficoltà nella corresponsione degli stipendi rischiano di far saltare la pur coraggiosa gestione della società di raccolta e smaltimento rifiuti.

La situazione debitoria è ormai arrivata a un punto di non ritorno. Messinambiente è in apnea per un passivo di circa 50 milioni di euro. Un grosso rammarico per gli amministratori poiché considerando che i crediti si aggirano sui 45 milioni di euro sarebbe un’azienda in attivo. Una società quindi sempre in crisi dal 2005 in poi per non aver mai potuto gestire i finanziamenti che le spettavano. E così in questo lasso di tempo si sono accumulati crediti per 36 milioni solo con l’Ato3; 5 con il comune di Messina e poco più di 4 con il comune di Taormina. Ad aggravare la situazione: le sanzioni sui debiti nei confronti dell’erario, appesantita ulteriormente dalle rateizzazioni che, una volta ottenute dall’agenzia delle entrate, non è stato possibile  pagare mensilmente e puntualmente.

Nel dettaglio l’Ato 3 non ha mai corrisposto a Messinambiente i 24 milioni di euro del triennio 2007-2009, i 6 milioni quale differenza per l’esercizio 2011 e i 5 milioni e 700 mila euro del periodo gennaio-agosto dell’anno in corso. E dire che dopo la messa in liquidazione decisa dall’amministrazione comunale era stata fissata in 2 milioni e 400 mila euro la quota mensile che l’Ato 3 avrebbe dovuto corrispondere per assicurare un bilancio in pareggio ed invece, come dimostrano i numeri, solo nel 2012 è stato accumulato un debito che sfiora i sei milioni di euro. E se da una parte l’azienda è riuscita a tamponare solo per un paio di giorni l’approvvigionamento di carburante dei mezzi, sembra molto difficile tenere ancora calmi i lavoratori che devono   ricevere lo stipendio di agosto e, quel che è peggio, nessuno ancora è in grado di ipotizzare una data. Ecco perché la prossima settimana rappresenta un crocevia per Messinambiente e pertanto necessita un intervento deciso della gestione commissariale di palazzo Zanca.

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