Sono dieci i medici indagati per la morte del piccolo Riccardo Alberto Caramella avvenuta il 23 agosto del 2010 al Policlinico. Il sostituto procuratore Anna Maria Arena, a chiusura delle indagini, ha inviato i relativi avvisi ad otto medici del reparto di Neonatologia dell’ospedale Piemonte ed a due di Chirurgia Pediatrica del Policlinico. Il reato ipotizzato per tutti è di omicidio colposo.
Il bambino, figlio di un impiegato e di una casalinga, aveva solo sette mesi quando morì dopo un calvario durato alcuni giorni. Fatale si rivelò, secondo quanto accertato dall’autopsia, una invaginazione intestinale. Il piccolo sarebbe stato sottoposto ad un clisma opaco che avrebbe provocato la rottura dell’intestino. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Riccardo Alberto è giunto al Piemonte, su consiglio del pediatra di famiglia, con la pancia molto gonfia. I medici gli hanno diagnosticato un’infezione virale ma dopo 4 giorni, a seguito di un’ecografia, i sanitari si sono accorti della presenza di una occlusione intestinale. Il bambino, dopo l’applicazione di un sondino, è stato trasferito al Policlinico. Qui i sanitari hanno deciso subito di operarlo ma quando tutto era pronto per l’intervento chirurgico il piccolo è morto nonostante i disperati tentativi di rianimarlo. I genitori presentarono una denuncia alla Polizia chiedendo che venisse fatta luce sull’operato dei medici, dieci dei quali ora sono stati iscritti sul registro degli indagati.
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