Aeroporto dello Stretto e Messina, un amore mai sbocciato. Eppure la Sogas ci prova ancora, spera di poter divenire davvero lo scalo del territorio peloritano. Geograficamente sarebbe così, a livello di servizi, innegabile, non lo è. Mettiamoci sullo sfondo le recenti incomprensioni con la Provincia guidata da Nanni Ricevuto, ultimo ente siciliano a far parte della società di gestione, e la frittata è fatta. Ma la situazione potrebbe presto cambiare. La partita si gioca sulla privatizzazione e sulla concessione ventennale del “Tito Minniti”. Procedura, quest'ultima, che nonostante gli annunci, le conferenze e la parola data dall'Enac, non è ancora ultimata. A precisarlo è la stessa Enac.
Torniamo a Messina, a quanto accaduto nell'ultimo periodo: le conferenze saltate in extremis, i dubbi sulle quote di partecipazione della Provincia, i “buchi” nella fase di ricapitalizzazione e il recente tentativo di ricucire il rapporto. «A prescindere la nostra intenzione è di parlare con l'utenza messinese, perché l'impressione è che pochi sanno quanto è stato fatto nell'ultimo anno, i servizi che l'aeroporto offre, le prospettive future», ha dichiarato il presidente di Sogas, Carlo Alberto Porcino. Ecco perché è stata convocata per il prossimo 12 ottobre (alle ore 11) una conferenza alla Camera di Commercio di Messina: «Non parleremo di pontili o di progetti futuristici, ma di cose concrete - ha detto ancora Porcino -. Forniremo informazioni di carattere generale».
L'intervista completa sull'edizione odierna della Gazzetta del Sud in edicola, nelle pagine della cronaca di Messina.
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