Il Governo regionale, nominando l’ex procuratore capo della Repubblica, ha compiuto una scelta di altissimo profilo, così come riconosciuto da tutte le forze politiche e
sociali della città. Messinese “doc”, 74 anni, nato nel gennaio del 1938, entrato in magistratura nel 1965, Croce ha retto per un decennio le sorti della Procura in una delle stagioni più “calde”, quelle della bufera sul cosiddetto “verminaio dello Stretto”. È stato protagonista in prima persona di inchieste che hanno svelato torbidi intrecci politico-mafiosi, come quella che ha coinvolto il settore dei rifiuti e il partner privato della Spa MessinAmbiente. Ma dal 1998 al 2008 Croce ha anche assunto decisioni
“forti”, come quella che portò al sequestro giudiziario di un’intera porzione di territorio consegnata per decenni al degrado e all’inquinamento socio-ambientale (le ex Case Volano di Giostra) o come la “missione” a Palermo, condotta assieme al prefetto, per reclamare lo stanziamento dei fondi destinati al risanamento urbano di Messina. Il nuovo commissario s’insedierà entro la fine della settimana. Il decreto è stato firmato ieri sera dall’assessore regionale per le Autonomie locali Nicola Vernuccio. La scelta effettuata dalla giunta siciliana, e in prima persona dall’ex presidente Raffaele Lombardo, ha ricevuto consensi unanimi.