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C’è un’inchiesta sul
giunto degli svincoli

viadotto ritiro

È stato il procuratore aggiunto Ada Merrino, nelle scorse settimane, ad assegnare alcune deleghe d’indagine specifiche ai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, iscrivendo a “modello 45” due fascicoli, quindi senza indagati per il momento ma solo con ipotesi investigative da sviluppare. Per quanto riguarda la storia del “giunto della discordia” era quasi scontato che dopo tutto il can can che s’è fatto, perdendo forse di vista il reale interesse di tutti i cittadini per sterili contrapposizioni politiche, la magistratura s’interessasse al caso. L’ipotesi attuale d’indagine è quella di “attentato alla sicurezza dei trasporti”, e nonostante le ferie agostane i carabinieri della Pg
hanno già acquisito una parte della documentazione che riguarda questa storia. Per esempio hanno cominciato a leggere la copia della relazione tecnica del Dipartimento
di Ingegneria civile dell’Università, a cui il Comune e l’Anas si erano rivolti per le verifiche sulla “interazione” tra le nuove rampe e il vecchio viadotto. Secondo gli studi del nostro ateneo sono emerse diverse questioni tecniche, per esempio la necessità d’intervenire d’urgenza per l’adeguamento sismico di quel viadotto Ritiro che non rispetterebbe nemmeno le condizioni di sicurezza statica. Ma ci sono anche accertamenti in corso sulle puntate palermitane di tutti i protagonisti, compresa la storia, vera o falsa che sia, del “doppio verbale”. E proprio sulla questione specifica dei fondi da destinare all’adeguamento del viadotto Ritiro, s’innesta per certi versi il secondo filone d’indagine aperto dall’aggiunto Ada Merrino sui bilanci del Cas, con un interrogativo fondamentale da chiarire definitivamente per la Procura.

L'articolo completo a pagina 32 del nostro giornale

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