Gianluca Casella, 28 anni, biologo marino collaboratore del Cnr e istruttore di apnea, per un quarto d’ora ha lottato con il pesce “sparato” a 18 metri, che ha tentato in
tutti i modi di liberarsi. Prima di arpionare la preda Casella è riuscito ad attivare la telecamera che porta sempre con se facendo partire un video che ha ripreso le fasi della
cattura. In acqua, poi, oltre al consueto pallone, si è avvalso di due fucili ad elastico arbalete in legno, fondamentali per stremare la ricciola. Colpito il pesce ha cercato la via della fuga provando ad allontanarsi dalla riva. Facendo scorrere il mulinello Casella ha atteso fin quando la ricciola ha smesso di “tirare”. Una volta stanco il pesce è stato avvicinarlo e “doppiato” con il secondo arbalete.
Caricamento commenti
Commenta la notizia