Alcuni hanno seguito l’incontro accompagnati dai genitori, anzi in certi casi sono stati proprio quest’ultimi a fare le veci dei figli che hanno preferito “disertare” i corridoi dell’università. L’appuntamento ha permesso ai giovani di chiarire aspetti tecnico-amministrativi di segreteria e di avere delucidazioni sulle opportunità offerte dalla facoltà
umanistica. Non è un errore definirla ancora tale, sebbene la nuova architettura disegnata dalla riforma Gelmini abbia trasformato queste strutture in dipartimenti. Al momento i passaggi affinché il “traghettamento”venga terminato sono piuttosto tortuosi e i prossimi mesi saranno di transizione. Nell’ambito del cambiamento, la decisione di
presentare quelli del nuovo piano accademico, come corsi della facoltà di lettere, è appunto legata alla volontà di non disorientare gli studenti.
I dettagli nell'articolo a pagina 29 del nostro giornale
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