In una nota il coordinatore provinciale organizzativo di Messina, Pietro Petrella evidenzia che “il disegno che l’Assessorato della Sanità vuole attuare dal 1° Gennaio 2013 non comporterà alcun risparmio economico per il S.S.R. ; produrrà inoltre conseguenze occupazionali devastanti anche su tutto l’indotto che gravita attorno ai laboratori; il paziente non avrà più alcun rapporto con il professionista di fiducia che esegue gli accertamenti in poche ore per i casi più urgenti, mantenendo anche un collegamento diretto con il medico curante; il paziente perderebbe la sua identità diventando un semplice codice ed il suo campione biologico sarà trasportato nei nuovi ipermercati di analisi cliniche a centinaia di chilometri di distanza. Per questo dico di frenare ogni cosa – anche perché tra poco più di due mesi i siciliani democraticamente eleggeranno il nuovo governo e l’assemblea regionale che avranno la possibilità di fare le opportune valutazioni e le eventuali modifiche”. La protesta, che ormai si trascina da diverse settimane e coinvolge l’intera Sicilia è stata rafforzata nei giorni scorsi anche dalla presa di posizione della Commissione sanità presieduta dall’on. Giuseppe Laccoto che ha chiesto ufficialmente all’assessore Russo di non sottoscrivere il decreto sugli accorpamenti, lasciando al nuovo governo il compito di assumere ogni decisione.