Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Si è arrivati al
Tutti contro tutti

Rimane molto difficile la situazione dell’ente teatro peloritano, costretto già dallo scorso maggio a sospendere la stagione per il taglio del 22% del finanziamento regionale (ovvero di 1 milione e 470 mila euro in meno rispetto all’anno scorso): se, infatti, sembra essersi aperto uno spiraglio per il pagamento degli stipendi di luglio ai dipendenti (pagamento non avvenuto per mancanza di liquidità della Regione), grazie – come evidenziato dal presidente Ordile – all’intervento del dirigente regionale Marco Salerno e dell’on. Giovanni Ardizzone (adesso si aspetterebbe solo il decreto), lo stesso non può dirsi per l’attività dell’ente, la cui ripresa e la cui programmazione dipenderà dalle somme di cui l’ente potrà disporre nei prossimi mesi.

Ha ricostruito le vicende degli ultimi tre anni il sovrintendente Magaudda, chiamato da due anni e mezzo a questa parte a fare anche il direttore generale dell’ente, che pur ammettendo i ritardi da parte dell’ente nella presentazione dei bilanci consuntivi, ha difeso il proprio operato, addebitando il momento di estrema difficoltà dell’ente (che non paga le compagnie dall’inizio di quest’anno) alla Regione Siciliana.

Per la stagione musicale, lo ricordiamo, rimarrebbero il Rigoletto di Verdi, due balletti e due concerti sinfonici; per il cartellone teatrale, invece, sono state rinviate due piéce alla Sala Laudamo e lo spettacolo su Padre Annibale di Francia diretto da Melo Freni.

E lo stesso Consiglio di amministrazione appare spaccato, visto che all’incontro odierno erano presenti solo i consiglieri Gustavo Ricevuto e Francesco Rizzo.

Durissime, poi, le parole del consigliere Rizzo, che ha accusato l’assessorato regionale al Turismo di volere distruggere l’ente, mentre si organizzano con milioni di euro spettacoli e spettacolini in giro per paesi sperduti della Sicilia; e che se l’è presa con il mondo teatrale messinese, che finora non ha protestato come invece hanno fatto i professori d’orchestra in più occasioni.

Parlano di conclamata incapacità gestionale dell’ente e di “commedia dell’assurdo”, infine, le organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil

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"Il taglio del 22% dei fondi regionali al bilancio del Teatro Vittorio Emanuele di Messina cui fa riferimento Ordile e' un provvedimento preso per motivi di bilancio, ed e' equivalente, e per certi versi inferiore, a quello subito da altri enti lirici e teatri siciliani".

Lo ha detto l'assessore regionale per il Turismo, lo Sport e lo Spettacolo, Daniele Tranchida, replicando alle dichiarazioni del presidente Luciano Ordile.

"In particolare - ha sottolineato Tranchida - relativamente al pagamento degli stipendi, va sottolineato che la Ragioneria generale ha bloccato i provvedimenti di spesa in base a un decreto dell'assessorato all'Economia, per effetto del blocco determinato dal patto di stabilita', in attesa di una suddivisione delle quote di riparto entro fine mese. L'assessorato, comunque, ha presente la difficolta' in cui versa il teatro e segue l'evolversi della situazione per poter procedere al trasferimento delle somme non appena sbloccate, nel piu' breve tempo possibile".

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