Il provvedimento lo ha firmato nel suo ultimo giorno di lavoro, il 31 luglio scorso, l’ex dirigente ai Servizi sociali Attilio Camaioni, andato in pensione il 1. agosto: «sospensione dell’efficacia dei provvedimenti succitati sino al 20 settembre 2012». I provvedimenti “succitati” sono quelli venuti fuori dallo stesso dipartimento Servizi sociali, firmati dai
dirigenti che hanno preceduto Camaioni, con i quali venivano cancellate dall’albo ed inibite dell’attività diciassette case di riposo private di Messina. Una soluzione
temporanea che viene incontro ai titolari delle strutture, allarmati per la chiusure di centri attivi, in alcuni casi, da decenni. Ma per motivi tutti da scoprire il provvedimento stesso, a dieci giorni di distanza, non è stato ancora notificato ai responsabili delle case di riposo, alcuni dei quali, ieri, si sono recati a Palazzo Zanca chiedendo spiegazioni e domandandosi: «A che gioco stiamo giocando?».